L’enneagramma

L’enneagramma (o “studio dei caratteri”) è un antico strumento di indagine psicologica di grande efficacia e che vanta oggi un’ampia letteratura. Introdotto in Occidente da Georges Ivanovič Gurdjieff, verrà poi ripreso da Oscar Ichazo e successivamente da Claudio Naranjo (che, tra le altre cose, nel suo importante lavoro costruirà il “ponte” con i profili di personalità della psicologia contemporanea). L’enneagramma è stato anche diffuso e sviluppato da diversi autori (Palmer, Daniels, Riso, ecc.).

Si tratta di un modo particolarmente efficace per lavorare su di sé andando a riconoscere i propri tratti caratteriali, i propri punti di forza e i punti di debolezza su cui è possibile lavorare.

Nella sua accessibilità e profondità allo stesso tempo, è uno strumento molto dinamico che permette di andare ad indagare in modo sottile le caratteristiche della personalità di ciascuno di noi.

Partendo da una prima macro-divisione, l’enneagramma suddivide le persone in istintuali, emotive e razionali. Questi tre gruppi, che fanno riferimento rispettivamente ai centri del ventre, del cuore e della mente, mostrano poi al loro interno una ulteriore suddivisione: a ogni centro fanno riferimento tre caratteri, per un totale di nove (da qui il termine “enneagramma”, nove segni). L’analisi offerta dallo strumento arriva poi a precisare tre diversi sottotipi per ciascuno di questi nove caratteri o basi.

Partendo naturalmente dall’assunto che ogni persona è diversa da qualsiasi altra, l’enneagramma ci consente di comprendere meglio noi stessi e gli altri e in particolare ci permette di riconoscere quegli automatismi di cui spesso non siamo consapevoli.

Grazie a questo strumento è possibile quindi non solo indagare su stessi, ma conoscere meglio anche gli altri e avere così la possibilità di migliorare le nostre relazioni.

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